mercoledì 17 settembre 2008

Brief Interviews With Hideous Fans

Queste piccole sciocchezze sono niente piu' che un inappropriato tributo a David Foster Wallace, attraverso il calco della sua celebre raccolta di racconti, riadattati nell'occasione alla schizofrenia e alle perversioni del tifoso di calcio morboso, quale anch'io sono. Perche', credo, mi manchera' leggere le sue cose.
Ogni riferimento a persone e fatti reali, e' ovviamente puramente casuale.
La formula narrativa e' stata leggermente modificata, inserendo l'ADR tanto caro alle procure e con cui lo juventino, suo malgrado, ha dovuto familiarizzare.

ADR. Non è così. Non mi sono fatto l'amante perchè la mia amante era la Juve e di colpo mi ha lasciato. Non è così banale. Voglio dire: ovviamente mi sono dato questa spiegazione. Ma non è che l'ho rifiutata per non banalizzarmi. Non ho paura di essere banale. E' che proprio non è così.

ADR. Si sbaglia. Ma non è così semplice spiegarlo per chi non è un appassionato. Comunque no, la Juventus non è una scelta banale. Ora, non credo sia importante che le spieghi come e perchè sono diventato juventino. Non sono nemmeno quel genere di persona che si fa tutte queste domande.

ADR. Sono diplomato in ragioneria.

ADR. A mia moglie il calcio non piace. Però, voglio dire, le piaceva la domenica del calcio. Veniva sempre qualche amico e allora portava il caffè, i biscotti, le birre, insomma faceva la padrona di casa. Questo le piaceva. E, sì, ok, le davano fastidio le sigarette e le bestemmie. Non che l'abbia mai fatto notare agli altri. Ma...insomma, come si dice, era il gioco delle parti. Credo che le piacesse.

ADR. Credo di conoscere mia moglie meglio di lei, se me lo consente.

ADR. Va tutto come prima. Tranne la domenica. O, meglio, non va tutto come prima perchè manca la domenica. Mia moglie non ha bisogno di essere portata al lago o alle mostre d'arte. Anche a lei bastava la partita. E poi c'è nostro figlio. Un libro prima di andare a dormire, un film alla tv, cose normali.

ADR. La scusa è che vado a vedere la partita al bar. Lei non controlla, si figuri, non è il tipo di persona che si umilia a telefonare al bar per chiedere del marito, o, peggio ancora, venire a controllare. Mio figlio non lo porto con la scusa che si fuma e gli fa male.

ADR. Al White Rabbit si può fumare. Le ripeto: dico a mia moglie dove vado anche se non ci vado, tanto lei non controlla.

ADR. Ovviamente la stimo per questa sua qualità, questa dignità, riservatezza.

ADR. Non l'ho mai vista in questo modo. Il tradimento è peggiore quando abusa dei pregi di chi tradisci, e non dei suoi difetti. E' una bella frase. Ma, ancora, non sono quel genere di persona che fa di questi ragionamenti. Mi sentivo in colpa per il tradimento, ma non per questo.

ADR. Per il semplice fatto di tradirla. Ma penso che le sto risparmiando qualcosa di peggiore. Non mi sento un eroe, un benefattore, questo no. Ma bisogna essere realisti: anche per mio figlio sarebbe terribile passare una domenica con me. Non posso forzarmi in nessun modo.

ADR. E' la figlia del mio direttore. Non è giovane, non è attraente, nemmeno simpatica. E' una rivincita, così dico io. Da juventino, non da sottoposto. Perchè è interista, il direttore, è anche amico di Grande Stevens.

ADR. La storia è lunga. In realtà non capisco cosa lei voglia capire, se di calcio non sa nulla.

ADR. Ovviamente guardo la partita, quando sto con lei. Ma solo se capita il pomeriggio. Se è di sera, sto a casa, e vado a dormire presto. La guardo perchè la devo guardare, è così. Poi sto un paio d'ore con lei.

ADR. Raramente altre volte. Non so perchè le vada bene così.

ADR. Certo, potrei perdere il lavoro e la moglie. So che non è nemmeno poi così difficile, voglio dire so perfettamente che prima o poi si stancherà, vorrà di più, non glielo darò.

ADR. Non è che la Juve sia più importante di mia moglie o del mio lavoro. Cioè sì è più importante del mio lavoro, ma col mio lavoro mantengo la mia famiglia, non sono certo un irresponsabile. Non è che siccome ho perso la Juve, allora posso perdere anche lavoro e famiglia. Mi comporto così, non guardo al futuro. Ho scelto la routine più tollerabile, io penso.

ADR. Quando finirà, chiederò scusa, penso. Tenterò di farmi perdonare.

ADR. E' banale lo so. E infantile, anche. Nemmeno a lei piace il calcio. Io guardo la partita e le chiedo cosa pensa suo padre di calcio, la forzo a chiedergli domande di calcio, fingendo stima per lui, ovvio. Ascolto, mi riempio di rabbia, poi in genere scopiamo.

ADR. Non penso che lo ucciderei. Voglio dire no. Sono cattolico.

ADR. Non ho niente da imparare per quanto riguarda la morale, non mi piace questo suo pontificare sull'onestà.

ADR. Credo di conoscere mia moglie meglio di lei.

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